Come ritrovare armonia con figli adolescenti?

Pubblicato il 21 gennaio 2024 alle ore 10:35

Durante il periodo dell'adolescenza i genitori si ritrovano spesso ad essere spettatori attoniti di una vera e propria crisi dei figli adolescenti caratterizzata dalla coesistenza di due tendenze opposte:

  1. quella che spinge verso l’indipendenza in virtù dell’acquisizione del ruolo di adulto
  2. quella derivante dalla difficoltà ad abbandonare il mondo sicuro dell’infanzia e il ruolo di bambino.

Riuscire a superare tale crisi vuol dire superare la confusione, il conflitto e l’ambivalenza tipiche di questa fase, per poter gettare le basi della costruzione della propria identità.

I genitori si trovano spesso disorientati di fronte agli atteggiamenti, spesso conflittuali e ribelli dei propri figli, non riconoscendoli più, sentendo di non avere più il controllo e temendo che la situazione possa sfuggirgli di mano.

In questo cambio di rotta difficile da gestire accompagnato da sentimenti di impotenza, i genitori disorientati, si trovano ad essere spettatori di atteggiamenti ostili e di sfida difficili da tollerare. I figli iniziano a mettere le distanze, a chiudersi nella propria stanza, a vagare per casa con le cuffie, ad evitare le conversazioni, a parlare poco di sé e delle loro cose se non per gli aspetti di ordinaria amministrazione o per fare richieste, e quando si rivolgono agli adulti, spesso la parola è per criticare, sfidare, disubbidire e attaccare anche in modo aggressivo.

Con gli adolescenti si creano rapporti conflittuali perché:

  1. chiedono distanza,
  2. limitano la comunicazione al massimo,
  3. rispondono male,
  4. sono diffidenti, polemici e provocatori nelle parole e nei gesti


È importante comprendere che tale ribellione si inserisce e fa parte del percorso di crescita dei figli e spesso non è riferita al rapporto specifico con i propri genitori, di cui i ragazzi hanno ancora tanto bisogno. Solitamente risulta particolarmente difficoltoso accettare tutto ciò, soprattutto quando i figli trasformano il bisogno di autonomia con l’opposizione e la non accettazione delle regole dettate dagli adulti di riferimento.

In questo cambio di rotta difficile ed intenso da gestire, accompagnato da sentimenti di impotenza, i genitori, spesso disorientati, si trovano ad essere spettatori di atteggiamenti conflittuali e di sfida difficili da tollerare.

Tale processo che molte volte sembra arrivare all’improvviso e in modo brusco genera dinamiche conflittuali, al quale non sempre i genitori sono preparati a farvi fronte, ma allo stesso tempo rappresenta anche una tappa fondamentale e necessaria per lo sviluppo della personalità e la formazione dell’identità del giovane adolescente.

Il sentimento prevalente vissuto dai genitori è spesso quello di soffrire per il fatto di sentirsi impotenti e preoccupati nell’aiutare i propri figli a superare le difficoltà o nell’alleviare le loro sofferenze, e tutto questo può essere accompagnato anche dalla rabbia per la sensazione che siano proprio gli stessi adolescenti a considerare inutile, e spesso indesiderata, la partecipazione genitoriale a questo processo.

Tutto ciò genera nella mente dei genitori una serie di quesiti e fa emergere il bisogno di capire cosa sta accadendo ai propri figli e come poter gestire al meglio tali dinamiche e atteggiamenti. Fa nascere l’esigenza di avere qualcuno con cui confrontarsi e capire quali strumenti possono essere messi in campo per poter aiutare più efficacemente i figli ad affrontare le difficoltà che provocano sofferenza e disequilibrio.

Come trovare un nuovo equilibrio, un punto di intesa, di contatto e di vicinanza affettiva?

Quali strumenti sono necessari da mettere in campo e a quali strategie ricorrere per poter affrontare al meglio le situazioni conflittuali con i propri figli adolescenti?

Un aspetto centrale è rappresentato dall’ASCOLTO, ricercando momenti di dialogo e confronto. Evitando di parlare di argomenti “tabù” quali ad esempio la scuola o i problemi che creano. Sentirsi accettati per quello che sono, al di là dei comportamenti sbagliati che mettono in atto è la base per costruire un rapporto di fiducia e di stima reciproca che porta anche ad accogliere e accettare maggiormente limiti, confini e regole fondamentali nella loro crescita, poiché permettono di definire i confini psichici, aiutandoli a contenere i propri comportamenti e a muoversi con maggiore sicurezza nel mondo. Per fare ciò non bisogna imporre le regole dall’alto, ma bensì coinvolgerli nel crearle, trovando dei compromessi che tengano conto anche delle loro esigenze, dei loro bisogni e dei loro vissuti emotivi.

Un ulteriore aspetto fondamentale è quello di adottare un comportamento coerente: tutti gli insegnamenti, i valori e le regole devono essere trasmessi in modo coerente e prevedibile poiché il rischio potrebbe essere quello di destabilizzare, generare sentimenti di smarrimento, confondendoli ancor di più. Ricorrere a rinforzi positivi, cogliere e sottolineare i lati positivi e i piccoli miglioramenti, evitando di focalizzarsi solo sugli aspetti negativi e sui comportamenti sbagliati perché questo li fa sperimentare la sensazione di essere visti, riconosciuti nei loro movimenti di crescita, motivandoli al cambiamento e ad affrontare la sfida che questa fase di vita li pone.

Infine, sulla base di come si presentano ed evolvono le difficoltà e i conflitti e sulla base dei vissuti di preoccupazione che generano, è di fondamentale importanza valutare la necessità di ricorrere all’aiuto e al supporto di uno specialista che valuterà il reale bisogno di un percorso psicologico che possa aiutare ad affrontare l’uscita dall’infanzia e l’ingresso nel mondo adulto con una maggiore conoscenza di sé e una maggiore sicurezza in se stesso.

 

Dr. Lorenzo Patonico

Psicologo e Docente Specializzato

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