Ritiro sociale nei giovani: cos'è e quali sono le cause

Pubblicato il 7 maggio 2024 alle ore 08:17

Il ritiro sociale è descrivibile come l’abbandono volontario dei contesti sociali, quali scuola, università, lavoro, sport, ma anche delle relazioni amicali e romantiche, fino anche a quelle familiari, nonché una perdita d'interesse verso la maggior parte delle attività. Questo fenomeno è riscontrabile soprattutto nei più giovani, e in generale nel periodo di vita che va dall’adolescenza fino ai 30 anni circa. Il ritiro può presentarsi con diversi livelli di gravità, ad esempio può esserci la frequentazione della scuola o del luogo di lavoro con una limitazione dei contatti umani fino alle situazioni più gravi in cui si assiste al ritiro del soggetto confinato nella propria stanza, lontano da ogni contatto umano.


Le cause di questo ritiro sono solitamente molteplici, ascrivibili a 3 categorie:

  1. aspetti personali e caratteriali: tendenzialmente i soggetti socialmente ritirati presentano maggiori vulnerabilità e fragilità, scarse competenze relazionali, alti livelli di timidezza fino all’ansia sociale, bassa autostima, alta sensibilità al giudizio e alla vergogna
  2. contesto familiare e sociale: ambienti ipercritici, altamente richiedenti e competitivi, contesti caratterizzati da forme di bullismo, esclusione e isolamento costituiscono un fattore di rischio molto alto al ritiro sociale
  3. eventi di vita traumatici o dal forte impatto emotivo: la presenza di traumi, specie se di natura relazionale, o di eventi di vita emotivamente impattanti, come può essere stata la pandemia, possono costituire la causa scatenante del ritiro o esserne un forte rinforzo

 

Solitudine e conseguenze del ritiro sociale

Per solitudine si intende un sentimento di lontananza relazionale, che non necessariamente corrisponde ad una lontananza fisica. Quando si parla di ritiro sociale, la solitudine può esserne sia una causa che una conseguenza. Nel primo caso, una persona timida e con difficoltà socio-relazionali può avvertire un senso di solitudine tale da decidere di rinunciare alla vicinanza fisica agli altri con cui non sente un senso di appartenenza e condivisione.

Nel secondo caso, l’allontanamento fisico e l’isolamento generano un senso di solitudine che aggrava lo stato di salute mentale del soggetto ritirato. Non è quindi difficile comprendere quali possano essere le conseguenze generate da un ritiro sociale prolungato. Da un punto di vista pratico, si può assistere all’abbandono scolastico e lavorativo. Da un punto di vista emotivo e psicologico si possono riscontrare conseguenze di vario tipo:

  1. depressione
  2. ansia sociale
  3. aumento del rischio suicidario
  4. impoverimento di risorse cognitive, emotive e relazionali
  5. irritabilità
  6. disturbi del sonno e dell'alimentazione
  7. irrigidimento di tratti evitanti di personalità

Come gestire la solitudine e il ritiro sociale

Come abbiamo visto, il ritiro sociale è caratterizzato da un allontanamento volontario, e per questo motivo il soggetto interessato spesso non è consapevole delle problematiche conseguenze del suo comportamento o non è disposto alla richiesta di aiuto.

Per questo motivo è necessario in queste situazioni che l’intervento avvenga soprattutto dall’esterno, dalla famiglia, dagli amici e dalle istituzioni. La soluzione più adeguata in queste situazioni è l'intervento dello psicologo che aiuti il soggetto a prendere consapevolezza del problema e delle sue difficoltà e gli permetta di apprendere le risorse e gli strumenti necessari per ricominciare ad esporsi gradualmente ai contesti sociali.

 

Per chi sta accanto ad una persona socialmente ritirata può essere utile:

  1. adottare una modalità di non giudizio nei confronti del ritiro sociale e cercare così un aggancio genuino con la persona interessata
  2. chiedere il sostegno ad associazioni e alle istituzioni preposte a intervenire in queste situazioni, come gli ambulatori territoriali di igiene e salute mentale
  3. se necessario, intraprendere un percorso psicologico personale per gestire la situazione
  4. accompagnare la persona interessata ad esporsi gradualmente a situazioni socio-relazionali
  5. non sottovalutare il comportamento di ritiro, soprattutto se protratto costantemente per più di due settimane

 

Se ti accorgi che un  tuo familiare stia vivendo uno questi sintomi richiedi un incontro online o in presenza premendo i pulsanti qua sotto.

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